L’ agricoltura naturale è un modo di coltivare basato su un profondo rispetto e cura della natura. Essa ci mette in contatto con le forze naturali, in modo da poter lavorare in armonia e collaborazione con la natura.
Anche se inizia con la coltivazione di verdure, l’agricoltura naturale è una filosofia e stile di vita, che comprende il nostro modo di mangiare, cucinare e pensare al cibo.
Il nostro sistema alimentare moderno ha oscurato il nostro rapporto con la natura, portandoci a credere che siamo leader dell’ambiente, piuttosto che parti integranti di un tutto più grande.
Nel suo senso più elementare, l’agricoltura naturale ideata da Mokichi Okada è la procedura per correggere questo comportamento – ritornando a una relazione o cooperazione con il resto del mondo naturale.
L’ agricoltura naturale è un modo di coltivare basato su un profondo rispetto e cura della natura. Essa ci mette in contatto con le forze naturali, in modo da poter lavorare in armonia e collaborazione con la natura. Anche se inizia con la coltivazione di verdure, l’agricoltura naturale è una filosofia e stile di vita, che comprende il nostro modo di mangiare, cucinare e pensare al cibo.
È praticata da parte degli agricoltori e dei consumatori, per gli individui così come per l’intera comunità. L’agricoltura naturale non è solo un insieme di azioni o tecniche, è un modo di interagire con la terra e il nostro ambiente, portato alla vita attraverso il nostro rapporto con il cibo.
L’agricoltura naturale è il processo per ricostruire la nostra relazione con la natura, utilizzando una base di cooperazione e gratitudine. Coltivare e mangiare sono semplicemente i mezzi per l’apprendimento di questo approccio di vita, però l’agricoltura naturale vuole essere soprattutto un modo di essere in questo mondo – non importa chi sei e quello che stai facendo.
Ad esempio, potrebbe essere un bambino in un campo di agricoltura naturale che scoprirà in quel campo i legami tra tutti gli esseri viventi. Il bambino imparerà a trattare le piante e il suolo con cura, come suoi familiari piuttosto che con senso di possesso o proprietà.
Questo bambino porterà questa lezione fuori dal campo, applicando il senso riscoperto di rispetto e connessioni in tutte le relazioni nella sua vita. Inoltre potrebbe significare la rivitalizzazione della cultura dell’agricoltura tradizionale e della saggezza della natura, valori persi nella comunità rurale che in molti casi è ancora basata su metodi di coltivazione convenzionali.
Quando il fondatore di agricoltura naturale, Mokichi Okada, aveva concepito le sue idee, non era solo in ricerca di una fonte di cibo alternativo. Stava rispondendo ai grandi temi del mondo, in particolare per il modo in cui gli esseri umani trattano l’ambiente e ciascuno, per una cultura che porta a trascurazione, conflitto e violenza.
La sua visione era di costruire nuovi relazioni – una alla volta, persona a persona – con delle persone e la natura attorno a noi; come quel bambino nel campo o una cooperativa rurale di agricoltori.
Con delle persone sufficienti questa inversione di tendenza potrebbe essere diffusa nella comunità, e con delle comunità sufficienti questo cambiamento potrebbe essere diffuso nella nazione. Visto lo stato attuale della pianeta, può sembrare che ci sono stati, e ci sono ancora, pochi progressi verso questo obiettivo.
Tuttavia, il cambiamento è in atto, nelle aziende agricole e nelle famiglie in tutto il mondo. Una persona alla volta, l’agricoltura naturale sta prendendo vita.
Come funziona l’agricoltura naturale?
La risposta più semplice è che è sempre diversa, perché ogni agricoltore crea qualcosa di unico. L’agricoltura naturale non è un metodo per far crescere semplicemente degli alimenti, ma è un rapporto individuale con la natura. Nell’agricoltura convenzionale, il mondo naturale è formato per soddisfare i bisogni dell’agricoltore, migliorato o ‘addestrato’ più possibile per produrre il cibo desiderato a prezzi accessibili.
Al contrario, l’agricoltura naturale è la pratica di costruire una relazione tra il suolo, le piante e altre cose viventi nelle vicinanze e attorno l’azienda agricola. La più grande parte della sfida del processo è l’abbandono della percezione che l’uomo sia un essere superiore e che il lavoro del’agricoltore sia quello di migliorare le piante e il suolo.
La prima lezione dell’agricoltura naturale è che la natura contiene già tutto quello che serve per sopravvivere. E così l’agricoltura naturale evita i prodotti chimici, la semenza ibrida, letame e altre aggiunte al sistema naturale. Invece, viene riconosciuto che le piante e il suolo ha una naturale capacità per guarire e sostenere se stesse.
Il lavoro del’agricoltore naturale consiste a ottimizzare le condizioni del loro “partner”, ad esempio salvare i semi e riseminando la stessa semenza in modo che una pianta si adatti al suo ambiente nei varie stagioni e migliori la sua flessibilità per cambiare il clima.
Quello che fa la differenza con l’agricoltura naturale è il comportamento: è necessario che sopravviviamo, ma un agricoltore naturale vive questo atto con gratitudine, modestia e compassione.
Questa interazione molto consapevole con il mondo naturale è essenziale per una pratica di rispetto, che include tutti aspetti della vita.
Il rapporto tra Agricoltura biologica e naturale
L’agricoltura biologica si è sviluppata in risposta alle numerose tendenze del settore agricolo, in particolare all’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, che comportano rischi per la salute. Le tecniche di agricoltura biologica includono l’uso di microrganismi nel suolo così come compost e letame, alimentando il suolo con lo scopo di alimentare le piante, e impiegando un sistema di gestione integrata delle specie nocive.
Le pratiche del movimento alimentari biologico sono orientate verso l’eliminazione dell’uso di sostanze chimiche nella produzione alimentare per motivi di salute.
In generale, l’agricoltura naturale ha un più ampio approccio, e soprattutto, più filosofico per l’agricoltura e ha lo scopo non solo di produrre benefici per la salute, ma è anche un aiuto nel promuovere il benessere di interi ecosistemi e di tutto l’uomo, mentale e spirituale, oltre che fisico.
E’ l’evoluzione della visione delle interrelazioni della vita nella sua completezza. Gli agricoltori che utilizzano il metodo di agricoltura naturale basano ogni decisione considerando l’intera rete della vita. Mentre l’agricoltura naturale può utilizzare il compost naturale come foglie ed erbe, non usa il letame, perché non crede sia un guadagno, un di più per il terreno naturale.
Quando viene utilizzato il compost, si incoraggia l’uso dei materiali locali, e sono utilizzati non come nutriente, ma per mantenere il terreno umido, caldo e morbido. La credenza di principio è che tutto ciò che serve per la crescita della pianta è già presente nel terreno. Ogni anno, attraverso la pratica dell’agricoltura naturale, le condizioni del terreno migliorano da sole.
L’agricoltura naturale non riconosce l’insetto come una piaga che è necessario eliminare con pesticidi.
Crede che ci sarà un motivo perché questi animali sono arrivati, ed è proprio il motivo che dovremo comprendere, ad esempio uno squilibrio nel sistema della natura, prima di trovare una soluzione.Il metodo dell’agricoltura naturale stimola una comprensione più completa sul ruolo degli insetti e studia una soluzione su come mantenere l’equilibrio per non averli in eccesso e per evitare i danni alla vita delle piante. Spesso un eccesso di insetti potrebbe essere risolto tramite mezzi naturali.
L’agricoltura biologica e naturale si assomigliano molto. Collaborando, l’agricoltura naturale può contribuire all’evoluzione del movimento biologico in tutto il mondo. Ad esempio, una parte fondamentale dell’agricoltura naturale è l’energia vitale del cibo appena cresciuto.
Per questo motivo, promuove il consumo di cibi coltivati localmente. Il cibo che è stato spedito da lunghe distanze perde con il viaggio importanti valori nutrizionali. Inoltre, ci sono importanti benefici che derivano dal consumo di ciò che può essere stagionalmente coltivato in una propria località.
Mangiare frutta tropicale in pieno inverno non può essere quello di cui il nostro corpo ha bisogno per conservare il suo calore.
La storia dell’Azienda Agricola ‘Ora et Labora’Bart de Jong, agricoltore e imprenditore agricolo dell’Azienda Ora et Labora nata nel 2003, al momento del suo arrivo in un antico borgo con alcune pertiche di terra nell’Oltrepò pavese, si ispirava subito al metodo di agricoltura biodinamica della tedesca Maria Thun.
L’orto, il vigneto, la coltivazione del grano, l’erba medica e il fieno per i suoi cavalli era coltivato il più possibile rispettando la luna, le stelle e la posizione dei pianeti. Nel 2004 sente per la prima volta della realtà Shumei, un’organizzazione giapponese che si occupa dell’agricoltura naturale.
Bart, sempre aperto a nuove esperienze, rimane colpito dalla semplicità del modo di lavorare la terra e inizia a “mollare” sempre più le sue convinzioni, abitudini e modi di lavorare la terra che erano in quel momento ancora parzialmente basati sull’agricoltura convenzionale.
Inizia a sperimentare la coltivazione dei suoi campi di frumento, erba medica e orzo, senza l’uso del letame o altro, con ottimi risultati, scoprendo, così, che se ne può fare anche a meno. Oggi riutilizza una parte della raccolta in estate del grano per riseminare in autunno nella sua terra.
Ad esempio il frumento, dopo 5 anni di risemina, dimostra le caratteristiche di grano originario di un tempo: chicchi piccoli, compatti, robusti. La qualità di una volta.
Nel 2012 Bart prepara alcune pertiche di terra per sperimentare la coltivazione dell’antico grano Khorasan (marchio commerciale è Kamut), perché la moglie e il figlio non tollerano il frumento. Con buoni risultati i chicchi vengono trebbiati nell’ estate 2012 e ora nutre la sua famiglia con il grano antico Khorasan.
Il suo progetto è di espandere la produzione di grani antichi e offrirli sul mercato ai consumatori intolleranti al frumento.
In cucina i chicchi sono macinati giornalmente appena prima dell’uso e così mantengono il massimo del valore nutrizionale. Il pane è fatto in casa con la sua farina. Così è autosufficiente grazie alla coltivazione, macinazione e produzione del pane e altri preparati di farina.